Sbaglia chi pensa che il Tantra sia una tecnica o un metodo di far
l'amore. Tantra è via, una pratica di libertà che non porta a una meta
precisa e perfino le strade che si percorrono non sono univoche, si può
arrivare attraverso percorsi diversi. Nella dimensione spirituale più
autentica di ricerca interiore non c'è giusto o sbagliato, ma il
tentativo di collegarsi con quello che c'è, con l'esistente.
La libertà non è, come pensa l'occidentale, nel fare ciò che si
vuole, più o meno rispettando gli altri, ma nel trovare il nostro posto
nelle situazioni. Ma attenzione, quel posto non coincide con quello che
pensiamo o vogliamo noi o gli altri. Da qui la necessità della ricerca e
della via, che si può percorrere comprendendo, e non soltanto
conoscendo, la realtà. Nella comprensione c'è passione, quel senso di
ricettività consapevole in cui sentimenti e pensieri camminano mano
nella mano, senza rivalità o rivincite.
Molti occidentali non capiscono perché nel Tantra si "trattiene"
l'orgasmo e se ci provano, di rado ci riescono. Il motivo è semplice.
Fanno l'amore in modo contratto e lo scopo è arrivare alla fine. Invece
conta la capacità di abbandono, la via "passiva" più che "passionale"
nel senso in cui la intendiamo noi. Nella nostra concezione dell'amore
fisico l'attività è tesa a un obbiettivo da raggiungere, l'orgasmo.
Nel Tantra lo scopo non è quello di godere di più, ma quello di
essere colmati dal piacere. Non conta il risultato, conta il percorso.
Non interessa il tempo che occorre, l'orgasmo è un modo di uscire
dall'io, un aprirsi e perdersi nel mondo. Per noi occidentali, invece, è
spesso un obiettivo raggiunto, l'arrivo, il segnale della fine di una
prestazione.
Visita sito ufficiale per prenotare o più info:
http://www.tantranamaste.eu
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